Amadeus intervistato da Il Mattino ha svelato come sarà il suo Festival di Sanremo che tornerà per la settantesima edizione il prossimo febbraio.
"Il mio nome è stato ventilato più volte ma nel gruppo dei possibili candidati ad ogni Sanremo di transizione, mai come uomo in fuga verso la vittoria finale. Quest’anno ero uscito dal plotone, ho capito che ballavo davvero, che poteva essere la volta giusta. Sarà il Sanremo di tutti, come di tutti dovrebbe essere la tv dei grandi eventi, dei grandi numeri, la tv servizio pubblico. C’è da festeggiare una tradizione italiana, una di quelle che si rinnova senza rinnegare se stessa, che resiste, che viene tramandata da generazioni, che unisce il Belpaese da Nord a Sud, da Sud a Nord".
Amadeus, proprio come ha fatto Claudio Baglioni, non disdegnerà di avere in gara brani trap o indie, aprendo le porte a varie tipologie di artisti.
"Guarderò alla musica che trasmettono le radio, che i giovani ascoltano sui telefonini, che Baglioni in qualche modo aveva già sdoganato nell’ultima edizione: la trap, il rap, l’indie, l’elettronica. Il mio compito sarà quello di scovare quante più canzoni capaci di resistere all’usura del tempo, trap o veteromelodiche che siano, senza snobismi, senza pregiudizi".
Non vedo l'ora.
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