Karma is a b*tch e adesso lo capiranno anche Senaldi, Facci e Vittorio Feltri, colpevoli del disgustoso titolo di Libero sui gay.
Ieri politici di quasi tutti gli schieramenti si sono scagliati contro Libero, da Laura Boldrini e Luigi Di Maio a Renata Polverini. L'Ordine dei giornalisti ha fatto una segnalazione al consiglio di disciplina, mentre il Movimento 5 stelle ha annunciato che “avvieranno la procedura per tagliare i fondi”.
Ma la ciliegina sulla torta è arrivata quando Ristora ha annunciato che avrebbe ritirato la pubblicità da quell'ammasso di fogli chiamato Libero.
"Abbiamo ricevuto una valanga di critiche ma anche di insulti ed è la terza o quarta volta che succede per un titolo di Libero. Ci hanno detto che siamo conniventi, ma noi pianifichiamo e compriamo la pubblicità con programmi trimestrali e non possiamo certo conoscere i titoli in anticipo. – spiega a Lettera43 un portavoce aziendale – Senza entrare nel merito dei contenuti dell'articolo, non vogliamo in nessun modo che il nostro nome venga accostato a quello di Libero. Abbiamo chiamato il giornale, ci avevano detto che forse non era tecnicamente possibile togliere la pubblicità dal giornale già a partire dall'edizione in edicola il 24 gennaio. Abbiamo insistito e abbiamo chiesto che il logo di Ristora venisse eliminato già a partire da quella data".
Un applauso alla nota azienda di bevande Ristora, che ha appena annunciato di ritirare la pubblicità che compare sulle prime pagine di Libero.
E ora bevo un buon thè #Ristora, alla faccia di #Libero :)
— Cathy La Torre (@catlatorre) 23 gennaio 2019
Ristora, azienda di bevande lombarda, ha disdetto con effetto immediato la sponsorizzazione con #Libero dopo la prima pagina del quotidiano di oggi.
G-O-D-O! ❤️🌈
— Luca Caputa 👬🌈👬 (@CaputaLuca) 23 gennaio 2019
L'azienda di bevande Ristora, che appare sulle prime pagine di #Libero, ha deciso di ritirare la pubblicità dal quotidiano dopo la prima pagina omofoba di oggi: "non vogliamo in alcun modo che il nostro nome venga accostato a questo quotidiano".
Bravissimi! Era ora :)
— Fabio 🏳️🌈 (@Iperbole_) 23 gennaio 2019
Intanto il direttore di Libero, Pietro Senaldi ha cercato di giustificare il titolo di Facci.
"Questo è un titolo che riporta due dati reali. Noi per 10, 20 anni abbiamo spinto tutti a fare outing. L'outing è stato fatto e noi di Libero lo registriamo, che sono aumentati i gay. Perché dovete cercare di sforzarvi e trovare la relazione tra il pil e i gay, in mezzo c'è un ma, che è avversativo. Abbiamo dato una notizia economica e una di cronaca. Attaccare questo articolo è liberticida".
Il signor Selandi oltre ad approvare titoli squallidi dovrebbe imparare la differenza tra coming out e outing, prima di andare in tv e fare figuracce.
"La differenza tra i due termini è abissale: nel caso del coming out la dichiarazione di omosessualità è volontaria e dipende solo dalla persona, mentre per l'outing si tratta di rendere noto l'orientamento sessuale di terzi che si trovano quindi a subire una rivelazione senza il loro benestare".
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